La questione ” Israele – Palestina”

La questione

Quello che succede oggi in Palestina, e con questo intendo l’intera Palestina, quale esisteva ed era così chiamata prima della fondazione di Israele nel 1948 sul 78% di quel territorio, è, in parole povere, un’insurrezione contro un regime coloniale e di apartheid. La rivolta è iniziata all’inizio di questo mese con la protesta di alcune famiglie contro lo sfratto forzato dalle loro case a Gerusalemme (SHEIKH JARRAH). A queste si sono aggiunti coloro il cui il diritto di preghiera nella moschea di Al-Aqsa era stato interdetto dall’esercito e dai coloni israeliani (AL-Aqsa è situata nella parte orientale di Gerusalemme, un territorio disputato, governato da Israele da quando è stato occupato nel 1967 ma rivendicato dai palestinesi come parte di un “futuro Stato di Palestina”. È la più grande moschea di Gerusalemme e può ospitare circa 5.000 fedeli all’interno e attorno ad essa). I palestinesi che abitano in Israele (e hanno cittadinanza israeliana) si sono uniti alla rivolta in solidarietà, quando coloni e fanatici ebreo-israeliani di estrema destra hanno incominciato ad attaccarli per il semplice fatto di essere palestinesi. L’insurrezione si è estesa all’intera Cisgiordania (West Bank), che è attualmente colonizzata da più di 750 mila coloni ebrei illegali, mossi da un odio razziale e religioso, alcuni dei quali, sapendo di essere protetti dall’esercito israeliano, attaccano ormai abitualmente i cittadini palestinesi e non si fanno scrupolo di distruggere e confiscare le loro proprietà.
L’azione di Hamas e dei gruppi della jihad islamica che da Gaza lanciano missili sulle città d’Israele e su Gerusalemme sono da condannare, senza se e senza ma. Come pure si deve fermare l’incursione militare, i bombardamenti, le distruzioni di scuole, di centri sanitari, di abitazioni civili, nella Striscia di Gaza. Perché la soluzione armata, militare, violenta va contro le ragioni, le legittime rivendicazioni, le proteste dei palestinesi che rivendicano i propri diritti e che, inoltre, si debbono difendere dalle azioni intimidatorie e le violenze dei gruppi dei coloni radicali, xenofobi e razzisti che operano a Gerusalemme e che trovano spazio e sostegno nella destra israeliana.
Tutto ciò, dimostra quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite, l’Unione Europea e gli Stati nazionali non si fermino alle dichiarazioni di condanna ed al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma che prendano posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia che subisce il popolo palestinese e, di rimando, anche la popolazione israeliana.
PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO :(cliccare sul titolo e dopo sulla pagina che appare)
PROPOSTA di ODG Palestina x Consigli Comunali_Regionali
LETTERA AI LEADER POLITICI :(cliccare sul titolo e dopo sulla pagina che appare)
Lettera_ai_Leader_Politici_per_la_Pace_Giusta_17Maggio_2020_1r3pzTN

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Lisbona – Tribute to La Casa di Papel con BELLA CIAO

Nella città di Lisbona al canto di BELLA CIAO

(PNRR) Piano di Ripresa e Resilienza presentato dal Presidente Draghi

(PNRR) Piano di Ripresa e Resilienza presentato dal Presidente Draghi

Plan. Roma, 26 aprile 2021 (ANSA/CLAUDIO PERI)
Negli ultimi due giorni il governo guidato da Mario Draghi ha presentato alle Camere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il documento con cui il governo spiega come intende spendere i finanziamenti che arriveranno dall’Unione Europea tramite il Next Generation EU, chiamato anche Recovery Fund.
Il piano prevede in tutto finanziamenti per 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi dal Recovery Fund (fra sussidi e prestiti a basso tasso d’interesse) e 30,6 miliardi di risorse interne, da impiegare entro il 2026. In termini percentuali, il 27 per cento dei fondi sarà dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico e oltre il 10 per cento alla coesione sociale. Oltre a moltissime indicazioni e promesse generiche, nelle 273 pagine del documento si trovano anche finanziamenti e riforme di maggiore concretezza, e di cui quasi certamente si continuerà a parlare nei prossimi anni. Continua...

1° MAGGIO

1° MAGGIO

Si festeggia in molti Paesi del mondo da quando la ricorrenza fu istituita a Parigi nel 1889

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