LA PARTIGIANA IDEALE CANNELLA (MATI)

Brevi cenni su Ideale Cannella di Vittorio Spinelli
Tratto da “La Prima Divisione Alpina nella Resistenza di Ideale Cannella ”

Ideale (1908-1977) era figlia di Annibale Cannella, abruzzese ,
comandante del Forte Dossaccio (conosciuto anche come “Forte di Oga”),
in Valdisotto; dominato dunque dalle vette dell’Ortles-Cevedale,
teatro delle più alte battaglie della Grande Guerra.
Arrestata a Grosio l’8 settembre del 1944, riuscita a fuggire
miracolosamente nella stessa giornata, Ideale Cannella fu
dai nazifascisti condannata a morte in contumacia con l’ordine
che fosse uccisa ovunque venisse presa. Si unisce alle formazioni
partigiane in Val Grosina come infermiera. Dai partigiani riceve
l’affettuoso nome di battaglia “Mati” (“piccola mamma”, in jugoslavo).
Per scampare a un rastrellamento sconfina in Svizzera e presto
viene “arruolata” come agente del controspionaggio elvetico,
per tenere i contatti tra l’Alto Kommando militare elvetico
e la Missione Americana aggregata alla brigata partigiana
“Stelvio”, di stanza a Livigno.

Gli articoli sono ricavati dai documenti originali
depositati presso L’ISSREC di Sondrio

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