Siria. Colloqui di pace, battaglia di Aleppo e minacce saudite: cosa sta succedendo

Febbraio 6, 2016 Leone Grotti

L’offensiva russa e siriana su Aleppo rischia di mandare all’aria i piani delle milizie sunnite appoggiate da Turchia e Arabia Saudita. Ecco perché i colloqui saltano

Il 2016 è un anno decisivo per la guerra in Siria. Il dittatore Bashar al-Assad, insieme ai suoi alleati (Russia, Iran, Hezbollah), vuole assumere il controllo della Siria occidentale conquistando Aleppo, e puntando poi a Idlib, per difendere le roccaforti alawite nel paese prima che alla Casa Bianca arrivi un presidente più interventista e interessato alle sorti del Medio Oriente di Barack Obama. Una vasta galassia di milizie jihadiste, diverse dall’Isis e appoggiate da Arabia Saudita, Qatar, Turchia e altri paesi sunniti, vuole invece indebolire e far crollare il regime. Di sicuro, per ora lo Stato islamico interessa poco a entrambe le fazioni, soprattutto adesso che la «madre di tutte le battaglie», come la chiama la Stampa, quella per Aleppo, è cominciata.

 

 

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